Valore alle competenze interne

Professional Digital Identity - Quanto e' presente e reperibile nella tua azienda?

Migliorare la condivisione delle competenze, così come la comunicazione interna e interdivisionale (divisioni, sedi, aziende del Gruppo), è da sempre un tema attenzionato dalle aziende di grandi dimensioni e ad elevato numero di risorse.

Tutte le organizzazioni si scontrano con questo problema: garantire che tutto quello che i dipendenti conoscono e apprendono sia effettivamente utilizzato sul posto di lavoro e viralizzato tra colleghi e Manager.

La possibilità di condividere informazioni, pareri, idee e suggerimenti permette di affrontare e risolvere problemi in un ambiti specifici con metodi già collaudati e soprattutto efficaci. Inoltre, la condivisione di competenze, trasmette la consapevolezza di far parte di un'unica squadra, strutturata e organizzata, e promuove collaboration, team building, rafforzo delle relazioni con i colleghi in modo performante, scambio delle opinioni e arricchimento reciproco.


Competenze nascoste

Le organizzazioni concentrano gli sforzi sul processo di creazione delle competenze, partendo da un livello individuale. Ma una volta interiorizzate le competenze, diventa strategico socializzarle all'interno dell'azienda.

Oltre alla socializzazione delle competenze consolidate e riconosciute dall'azienda esiste un altro fattore in gioco: quello delle competenze tacite. Queste ultime non sono nient’altro che le competenze personali che si possiedono. Sono difficili da formalizzare e da comunicare, e sono profondamente radicate nella persona. Le organizzazioni devono quindi riuscire a convertire queste competenze tacite in competenze esplicite, esteriorizzandole. E' necessario codificare, “catturare” e immagazzinare sia le competenze esplicite che le tacite in modo da poter essere comunicate, gestite e condivise con gli altri.

Affinché le competenze tacite diventino esplicite, c’è bisogno di individuarle e condividerle. Una volta rese accessibili, potranno essere combinate con le proprie competenze personali.

Interiorizzare queste competenze per crearne di nuove genera, in sostanza, una spirale. Questo processo è definito Social Learning e il processo di condivisione delle competenze è la spirale.

La tecnologia può aiutare ad accelerare questo processo di presa coscienza e condivisione. Le aziende “top”, innovative e lungimiranti, utilizzano l'aiuto della tecnologia per facilitare la condivisione delle competenze, prendendo le competenze tacite presenti all’interno di ogni individuo, convertendole quindi in competenze esplicite, per immagazzinarle così all’interno dell’azienda.

I dipendenti necessitano delle competenze dei colleghi. Utilizzando la tecnologia, è possibile individuare i collaboratori più preziosi e le competenze disponibili nella propria azienda.


La tecnologia può aiutare

Il progetto di Professional Digital Identity o Carta d’Identità Professionale è volto a rafforzare la retention dei collaboratori aziendali, sviluppare una relazione tra colleghi chiara e costruttiva, stimolare la consapevolezza dell’individuo, del proprio valore e quello dei colleghi presenti in azienda, rafforzando la retention dei collaboratori anche, e soprattutto, se distribuiti su più sedi.

Le aziende piu innovative e lungimiranti, soddisfano queste esigenze attraverso lo sviluppo di piattaforme dedicate, che sfruttano “tag di capacity” associati ad ogni profilo utente e "filtri" facilitatori di ricerche.

L'utente viene quindi guidano verso il/i colleghi aventi la competenza cercata, al fine di:

  1. Risolvere problemi con metodi già collaudati e soprattutto efficaci;
  2. Condividere le expertise.

L'importanza della Professional Digital Identity e della sua reperibilità all'interno delle aziende sta infatti guidando i progetti HR, Comunicazione Interna e Welfare come touch point del programma aziendale di digitalizzazione.

Le aziende più attente e visionarie stanno adottando strumenti di condivisione dei dati riguardanti le competenze dei dipendenti non soltanto per risolve lacune del passato, ma come opportunità per affrontare il futuro attraverso un modello radicalmente diverso di condivisione e di proprietà dei dati.


La proprietà dei dati

L’introduzione di un sistema di condivisione e reperibilità di colleghi con specifiche competenze spinge a riflettere su come vengono creati e associati i dati, come sono condivisi e gestiti e di chi è la proprietà. La trasformazione digitale sta creando un ecosistema in cui il dato è basato sul consenso e sul valore, e non più sul tracciamento e sul controllo come avviene oggi nella maggior parte delle realtà aziendali. La domanda è: come gestire l’accesso ai dati delle persone se sono loro a possederli?

Le organizzazioni che saranno all’altezza della sfida godranno di una maggiore sicurezza e di una rinnovata fiducia da parte di dipendenti e collaboratori. In particolare, avranno un vantaggio sul futuro e contribuiranno ad avvicinare tutti i collaboratori aziendali.


Valorizzare e condividere expertise e competenze

Abbiamo quindi visto che, progettando e implementando una soluzione di ricerca, visualizzazione e navigazione dei dati relativi alle competenze delle risorse aziendali, si raggiunge il miglioramento della comunicazione interna e interdivisionale, con una evidente ottimizzazione delle expertise presenti in azienda e, non ultimo, l'opportunità di velocizzare la risoluzione di problematiche.

L’audience della soluzione è tutta la popolazione aziendale.

Ogni risorsa aziendale potrà accedere ai dati ed avere la possibilità di associarsi dei tag di competenze in funzione delle proprie expertise e ruolo in azienda.

In caso di necessità, tramite la piattaforma, gli utenti potranno effettuare ricerche mirate su tag di capacity specifiche, così da identificare facilmente la risorsa aziendale di rifermento e in possesso delle competenze di interesse. Individuata la persona sarà possibile contattarla e procedere con la condivisione dell’esigenza.

L'esigenza nasce dal bisogno di trovare e visualizzare le competenze, ma si presta ad evolutive importanti in ottica strategica di medio/lungo termine come:

  • candidatura dei dipendenti alle posizioni aperte;
  • traguardi raggiunti;
  • wallet per raccolta/utilizzo di token, gamification;
  • accesso a video training;
  • profilo professionale;
  • formazione effettuata;
  • storico job title;
  • percorso di sviluppo individuale;
  • job rotation.

Una Professional Digital Identity condivisa e il ruolo Social che riveste, non solo in termini di Social Learning, ma soprattutto nel connettere le persone tra di loro dal punto di vista relazionale, sarà il catalizzatore in grado di cambiare il modo di pensare alla promozione della collaborazione aziendale.


LO STRUMENTO: APP vs WEBAPP

Nella visione generale questa soluzione può essere fruibile sia attraverso una WebApp che un'App.

#App: Il progetto si presta particolarmente allo sviluppo in App in funzione dei 3 grandi parametri che contraddistinguono le App dalle Webapp

  1. Notifiche push
  2. Utilizzo offline
  3. UX/UI

Notifiche Push: le notifiche push rappresentano lo strumento di contatto privilegiato per comunicare con gli utenti. Il successo delle notifiche push sta nel fatto che vengono "spinte" verso i device senza che gli utenti debbano compiere azioni volontarie e potrebbero essere utilizzate per:

  • Nuove posizioni disponibile all'interno dell'organizzazione
  • L'onboarding di una nuova risorsa in azienda
  • Aggiornamento propria posizione in termini di bonus ricevuti, posizione ricoperta, formazione, individual development, etc
  • Fondamentali a supporto di strategie di gamification e raccolta/utilizzo di token

Utilizzo offline: per poter usufruire di alcuni dati/operatività anche in assenza di connessione internet. Utilissimo per avere a disposizione tutti o parte dei dati relativi al proprio profilo / posizione, senza rinunciare ai necessari criteri di sicurezza nell'accesso ai dati stessi.

UX/UI: User experience di alto livello con interazione, usabilità e performance di pari qualità sono le prerogative dello sviluppo di un'app. Nello sviluppo di un'app è infatti possibile accedere a tutte le risorse del sistema operativo per ottenere fluidità nelle transizione tra sezioni, impostare gesture dedicate ed avere caricamento dei dati smooth.


#Webapp: Di contro, lo sviluppo di una Webapp può risultare più snello in termini di infrastruttura, infatti non è necessario il supporto degli stores e permette un unico sviluppo per tutti i sistemi operativi.

E' fondamentale che le informazioni siano disponibili e accessibili da qualsiasi dispositivo; PC, smartphone e pad, in qualsiasi momento, in ufficio, in mobilità e sempre piu strategico in smart working da casa.


TIPS

  1. Prepara un piano di comunicazione dedicato al progetto, strutturato e propositivo. Amplifica il concetto di condivisione basata sul consenso e sul valore e non sul tracciamento e sul controllo.
  2. Ma che utilità può avere tutto questo per la mia azienda? Prendiamo ad esempio il modello formativo 70:20:10 che suddivide le fonti di formazione in tre categorie:
    • Informali 70%: on-the-job e basati sull’esperienza
    • Social 20%: coach, tutor e sviluppo attraverso gli altri
    • Formali 10%: attraverso corsi strutturati
    Rafforzare l'internal coaching diretto e auto stimolato tra i dipendenti punta a migliorare e avvicinare le prime 2 voci con un evidente effetto positivo e di grande valore sia per azienda che per i collaboratori.
  3. L'introduzione di nuove soluzioni nelle divisioni aziendali e nel management interno, sia a livello tecnologico che concettuale, parte dal motto “ciò che è essenziale a portata di mano”.

Moko ha sviluppato diversi strumenti a supporto dell'esigenza appena descritta nell'articolo. Moko offre servizi di consulenza IT strategici, goal-driven, sostenibili. Partiamo dalla situazione attuale dell’ecosistema aziendale e scopriamo insieme come evolvere, innovare e scalare verso soluzioni IT a maggior valore aggiunto.

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